Il format Dies Campestris Legionis è tratto interamente dal DeRebusMilitum, collana di quattro pubblicazioni scientifiche di ArsDimicandi a cura di Dario Battaglia e Luca Ventura (clicca sulla copertina del libro per maggiori informazioni). 
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Esercito Romano 
DIES CAMPESTRIS LEGIONIS 
La giornata di addestramento dei legionari 
Il Campus era un ampio spazio adiacente al Castra destinato alle quotidiane esercitazioni dei legionari; da qui l’aggettivo Campestris per indicare l’addestramento. Le coorti campestri erano invece reparti ultra-qualificati di veterani che girovagavano l’impero al fine di addestrare ex-novo le legioni o di aggiornare la preparazione tecnica e tattica di quelle preesistenti. Cohors I Campestris [Veterana Italica] è il nome del gruppo militare di ArsDimicandi che propone format didattici di alto profilo culturale e spettacolare per organizzazioni di archeofestival. 
 
Il progetto 
Corte clave e giavellotti in legno a punta sferica al posto di gladii decorati e pila appuntiti; corazze in lino, cuoio e feltro fabbricate direttamente dai legionari al posto di lussuose armille e falere da parata! Il Dies Campestris Legionis propone lo spaccato della quotidiana esercitazione della Legione Romana. L’equipaggiamento doveva essere funzionale a ciò che lo storico Flavio Giuseppe definisce “un momento non distinguibile dalla vera battaglia campale, se non fosse per l’assenza di morte e di sangue”. Armi e protezioni dovevano infatti garantire scontri brutali e veritieri, senza tuttavia rischiare l’incolumità di quelle reclute che nel giro di poco avrebbero affrontato la vera battaglia campale. 
Nessuna simulazione dunque, ma esercitazioni a contatto pieno con armi di legno che la Cohors Campestris di ArsDimicandi - unica al mondo - ripropone fedelmente e senza compromessi, in virtù di una equipe di atleti preparati a livello agonistico da anni, tutti appartenenti a uno speciale Albo di Qualità al di fuori del quale non sarebbe possibile la partecipazione al Dies Campestris Legionis. 
 
 
Il primo Dies Campestris in Francia 
St. Romain-en-Gal, 8-9 giugno 2013 
La prima di questo speciale progetto divulgativo. Foto e cronache [Leggi  >>>]
 
 
 
Le discipline 
Quattro i pilastri fondamentali del format le cui denominazioni sono tratte dal greco antico come nella più classica tradizione manualistica romana. Le monomachie sono i duelli singoli, uno contro uno, nel quale ogni legionario si esercita a combattere con diverse armature e contro diverse armature. La proposta di AD inizia dunque con una sorta di spettacolo gladiatorio fatto però con armamenti militari. Opponendo romano a romano, romano a celta, romano a dacio in un turbine di duelli di alto livello, si permette al pubblico di comprendere il preciso nesso tra le caratteristiche delle singole armature e il loro gesto tecnico, vantaggi e svantaggi, il tutto corredato in via dimostrativa da aneddoti tratti da episodi storici. 
Quindi la monomachia si evolve in tetramachia, quattro contro quattro, costingendo ogni legionario ad espandere la sua capacità offensiva e difensiva oltre al diretto avversario, ma anche a quello al suo fianco e a quelli dietro. Esercizio terribile ma indispensabile per sviluppare una vista maggiore e per imparare lo scontro in linea e confinato nello spazio, che sarà quello della battaglia campale. 
Ma prima della simulazione veritiera della battaglia campale era indispensabile passare per l’esercizio delle exoplisie, le manovre tattiche di gruppo. Queste rappresentano il vero segreto del successo romano, poiché in esse è celato il principio del manipolo e della coorte. Grazie a questo sistema mai emulato da altre civiltà, ciascun manipolo poteva prendere forme adatte alla situazione: raddoppiare l’ampiezza piuttosto che la profondità, assumere la formazione del cuneo o dell’orbis, restaurare le colonne laddove i singli legionari venivano feriti e potevano recedere grazie alla presenza di vie interne detti cardi e decumani. Ma addirittura i manipoli potevano alternarsi sul fronte tra loro, attraversandosi l’un l’altro, ristabileno un perfetto equilibrio e immettendo forze fresche. Meccanismi intuitivi e semplici destinati ad essere applicati soprattutto nella fase più caotica e disgregante della battaglia, e perciò strettamente vincolata alle capacità dei principales, centurioni, optiones e cornicen in primis, le cui creste e il cui movimento sono fondamentali per comprendere le peculiarità del sistema tattico romano. 
E se il pubblico dovesse rimanere sbalordito per quanto sinora mostrato, il finale risulta assai più sconcertante. Le hoplomachie saranno infatti la summa delle monomachie, delle tetramachie e delle exoplisie. Si tratta della simulazione senza regole della battaglia campale, o almeno di reparti che ne rappresentano un segmento del fronte. Non solo le due compagini non devono perdere l’allineamento subendo colpi a contatto pieno al volto, al corpo e alle braccia, pressioni di scudo, sradicamenti dalla posizione, ma devono osservare scrupolosamente le norme che permettono l’avvicendamento dei militari e il costante rinnovo del fronte. Ciò poiché a parità di livello, vincerà la squadra che gestirà meglio le sue risorse umane. Ancora una volta gli ufficiali mostreranno al pubblico quanto il loro ruolo fosse fondamentale, ricco di competenza e coraggio, uscendo finalmente dall’attuale stereotipo dei centuriones come figure luccicanti, ultra-decorati e basate in sostanza più sull’estetica che sul ruolo!
Modalità e svolgimento del format 
Gli altissimi contenuti scientifico-spettacolari del Dies Campestris Legionis vanno assimilati alla più nota e ultra-decennale proposta gladiatoria di ArsDimicandi: uno o due spettacoli al giorno per la durata variabile da 30 a 75 minuti (in base alle esigenze). A causa dei rischi oggettivi nonché della particolare fatica derivata dai combattimenti, la Cohors Campestris non farà animazione giornaliera e continuata del Campo, visitabilità delle tende e didattica generica. Esauriti i due eventi principali il Campo della Campestris sarà riaperto a 2 ulteriori momenti destinati a una didattica specializzata, della durata massima di un ora o poco più cadauno. In questi il pubblico avrà modo di entrare in contatto diretto con armature e addestramenti, e sarà coinvolto  nelle esercitazioni, al fine di comprendere la semplicità e l’intuitività del sistema coortale romano. [Leggi la scheda tecnica del Format  >>>] 
 
Esempi generici di programma per singolo giorno: 
 
Ore 10.30-11.30 Dies Campestris pro-novicii (il pubblico addestrato al Campo) 
Ore 12.00-13.00 Dies Campestris Legionis (lezione-spettacolo ufficiale) 
Ore 15.00-16.00 Dies Campestris pro-novicii (il pubblico addestrato al Campo) 
Ore 16.30-17.30 Dies Campestris Legionis (lezione-spettacolo ufficiale) 
 
L'Albo di Qualità 
Le performance richieste dal format Dies Campestris sono troppo complesse per essere svolte da chiunque, o da chi non abbia maturato specifiche competenze nel campo del combattimento in duello, nello scontro in linea, nelle manovre tattiche (e relativi segnali visivo-acustici) e infine nel brutale scontro collettivo full-contact, no-time, no-rules. Per tali motivi ArsDimicandi ha istituito un Albo di Qualità ove ogni singolo legionario è stato addestrato e infine valutato per ottenere un certificato di affidabilità, senza il quale il format stesso verrebbe danneggiato. Come in antichità d’altronde, il ruolo dei Doctores, dei Magistri Peditum e delle coorti campestri era quello di garantire uno standard qualitativo delle reclute, sotto il quale la legione non sarebbe stata pronta per entrare in guerra.  
Ne consegue che la proposta di ArsDimicandi non risulta solo eccezionale per l’evento in sé, altamente spettacolare e ricco di contenuti scientifici, ma rappresenta lo sbocco al grande pubblico europeo di una autentica e capillarizzata scuola, i cui promossi (di anno in anno) avranno nel Dies Campestris Legionis il loro momento di massima gloria e finalità divulgativa. [Verifica l'Albo di Qualità  >>>] 
 
Contatti 
Per maggiori informazioni e costi: 
 
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