Ludus Dimicandi 
Diffusione sportiva
HOPLOMACHIA - Duello per squadre
Gli ultimi 6 piedi prima della collisione ravvicinata tra due delle 4 squadre octagenarie di milites di AD. 
 
 
SCONTRI AVVENUTI 
1° turno 
NERONIANI [Venetia] (C) vs. SCAURIANI [TPD] (V) 
SEKENIDI [Vicetia] (C) vs. AGRICOLANI [miscuit] (V) 
2° turno 
SEKENIDI [Vicetia] (V) vs. NERONIANI [Venetia] (C) 
SCAURIANI [TPD] (C) vs. AGRICOLANI [miscuit] (V) 
3° turno 
NERONIANI [Venetia] (C) vs. AGRICOLANI [misc.] (V) 
SCAURIANI [TPD] (V) vs. SEKENIDI [Vicetia] (C) 
 
Sintesi legenda: 
(C) = cladis, sconfitto (V) = victor, vincitore 
 
 
 
Agricolani (misti Traspadana, Umbria, Veneto, Emilia Romagna, Germania):  
Agricola (Edoardo Della Vedova), Vulcanus (Cristian Opessi), Titus (Giacomo Santinon), Stilicho (Francesco Bindella), Alexandros (Alessandro SIlvestrini), Simone Conti, Vikas Scerna e Animus (Jan Krüger). 
 
Scauriani (Traspadana):  
Scaurus (Marco Insalaco), Silla (Luca Ventura), Elephas (Giacomo Colombo), Andronichus (Andrea Villa), Aper (Andrea Rossi), Ellenicus (Giuseppe Greco), Daniele Chiveri, Francesco Urzi
 
Sekenidi (Veneto - Vicetia):  
Sekene (Guido Marchetti), Puls (Enrico Rossato), Spes (Beppe Calò), Clelia Pasavento, Davide Ponzoni, Daniele Leoni, Andrea Andriolo, Oscar Zambon
 
Neroniani (Veneto - Venetia):  
Nero (Filippo Zuin), Vorenus (Umberto Manganaro), Alath (Lorenzo Bottacin), Theos (Matteo Granziol), Davide Cazzola, Alessandro Mencaron, Luca Sanavia, Elia Betto
 
 
 
Rufus (Stefano Raspadori) perfeziona l'allacciamento dell'elmo di Vulcanus (Cristian Opessi), prima degli scontri militari. 
 
 
Jan Krüger (Germania), membro della squadra mista che ha vinto il torneo, osserva concentrato i combattimenti delle altre squadre. 
 
 
 
Vicenza 26 febbraio 2012 
Nel III° concorso di hoplomachia ArsDimicandi giunge a totalizzare 8 scontri gregati "No Rules, No Time, Full Contact" dal 2011! 
 
Manovre mirate domenica mattina. Le exoplisie hanno permesso di eseguire numerose mutazioni del fronte in poche manciate di secondi. 
 
 
Ben 32 gli scritti al concorso di hoplomachia, di cui la metà erano veneti. 
 
 
Oltre l'agonismo! 
Si era già detto altre volte in ArsDimicandi, secondo una formula ai più nota da oltre un decennio: se Ercole sovrintende ai duelli, è invece Marte a calare nelle battaglie! 
E poichè sinora la stragrande maggioranza delle attività agonistiche di AD si sono coagulate soprattutto sulla gladiatura e sulla monomachia militare (duello), i più fortunati hanno potuto fare esperienza del solo sentimento erculeo, dove fatica e volontà si avvolgono come le spire del caduceo per distruggersi l'un l'altra e al contempo generare la più somma delle sensazioni per un combattente: l'eroismo. E tuttavia la via dell'eroismo è una strada scavata nell'etica, nella possibilità di dare all'avversario caduto l'ennesima chance, innalzando da un lato le virtù ma rigettando dall'altro l'opportunità di chiudere subito lo scontro, prolungandone così l'agonia e la fatica. E in ciò chi conosce, riconosce Ercole! 
Ma nella battaglia tutto è rovesciato. Il soldato non è un guerriero ma un professionista, un professionista della morte. Così che anche nella semplice simulazione della battaglia, quella prolusione a contatto pieno, senza regole e limiti di tempo dove è il puro legno a sbattere sui volti, sul corpo e sugli arti, non è l'etica ma al contrario l'opportunità di fiondarsi in due contro uno, di concentrare la pressione su un'ala per poi sfibrare l'intera formazione impedendole un buon combattimento, a dominare lo scenario. Così che in essa ci si trova ad incarnare una sorta di gigantomachia tra squali insensibili e pervasi da una divinità animalesca. Terrore e gioia, sofferenza e possessione diventano un unica cosa, che pervade tutti e tutto, sino all'ultima fibra del proprio organismo. E mentre ognuno dirompe in una cascata di sensazioni senza più ritorno, dall'altro è come se una parte di sè si distacchi dal corpo e rimanga in orrifica e fascinata contemplazione di quanto va accadendo, riscoprendosi incredibilmente violento ed animale, da dentro, eppure straordinario e ben preparato uomo, da fuori. 
E' per questo che Marte fu da sempre connesso con la Primavera. Non quanto mera stagione d'apertura delle guerre, e tanto meno benefica stagione del bel tempo. Al contrario Marte indicava il violento, irrefrenabile riattivarsi della vita, come un fuoco che tornava ad alimentare ogni singola fibra del mondo, una cascata rovescia come le fronde di un albero in caduta verso il Cielo che, dal buio tartaro tornava a risalire in forma di magma, ad incendiare e vivificare il tutto. Cosicchè ogni battaglia diventasse una primavera, risvegliando potenze celate dentro ognuno. 
E non si tratta di sola filosofia, bensì di un esercizio, ripetibile e rinnovabile, all'interno di competizioni cruente ma al contempo ben allenate. 
Quattro le squadre che si sono affrontate in questo primo concorso del 2012, composte ognuna da 8 soldati. Sei gli incontri globali che si sono consumati nel giro di un paio di ore. Trentadue i partecipanti complessivi provenienti dalle scuole dimicandiane della Lombardia, del Veneto, Dell'Emilia Romagna, dell'Umbria e persino dalla Germania.  
Vince la squadra mista (guarda la classifica  >>>), capitanata dall'inossidabie Agricola (Edo Dalla Vedova) e dal suo mirmillonico vice Vulcanus (Cristian Opessi), che schierano al meglio la formazione e sanno adattare la propria tattica in base a quella ogni volta diversa degli avversari. Ma vincono tutti e 32 questi meravigliosi combattenti i quali, dopo sfuriate, urla agghiaccianti e quanto più di ovvio si possa immaginare dalla calata di Marte, si sono abbracciati tutti, uno per uno, con una nuova evidente luce nei loro occhi. Una luce che rimarrà accesa a lungo, in attesa della prossima esaltate competizione che avrà luogo a Brescia già il mese prossimo. 
E vince ArsDimicandi, i suoi veterani, il suo progetto. Perchè solo questa direzione, quella delle hoplomachie, ha davvero la possibilità di giungere a mostrare al mondo, nel prossimo futuro, il senso più compiuto dell'esercito romano e della battaglia campale. 
Un doveroso ringraziamento a tutti dunque, dall'organizzazione di Sekene a Vicenza a tutti gli operatori e operatrici che hanno immortalato questo evento. 
 
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La squadra di Agricola formata da Lombardi, Emiliani, Veneti, Umbri e Tedeschi. 
 
 
La squadra vicentina di Sekene, padroni di casa di questo mirabile evento. 
 
Impatto violento nel corpo a corpo, coi rudis di puro legno che cercavano i volti ben difesi dalla tecnica del More Myrmillonis. 
 
Arrembaggio di spinta e in murata della squadra mista, offrendo pericolosamente la schiena agli avversari. 
 
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Seconda classificata la squadra della Traspadana (Lombardia) capitanata dal Scaurus Marco Insalaco (di schiena Anthrax dà le ultime indicazioni). 
 
 
La squadra veneziana capitanata da Nero (Filippo Zuin). Al di là del risultato, una volta ben organizzata questa caterva si prenderà molte soddisfazioni. 
 
 
L'unica regola prevista dai gregati-hoplomachia; se hai un qualunque problema durante la pugna, inginocchiati e nessuno ti toccherà più. Ma al contempo sei anche fuori dai giochi. 
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